i bambini adorano i videogiochi, sono un elemento fondamentale del loro mondo e non si può eliminarli completamente senza rischiare di aprire un conflitto con i genitori difficile da sedare.

Il 35% della popolazione italiana gioca ai videogiochi e di questi l’87,7% gioca con console home ,mentre il 13,3% gioca con la console portatile, tra tutti questi il 1,4M su console portatili, 6,9M su PC o console home, 9M su tablet o smartphone, 1,1M ha una PS5 o una XBOX series X/S.

Come si può notare, la maggior parte gioca con tablet o smartphone, perché non tutti hanno una console, PC, PS5, ecc. Invece quasi tutte le famiglie hanno uno smartphone, l’accesso ai videogiochi con questi strumenti è semplificato.

Un dato scientifico dice che, di quel 35% (trai i 6 e i 64 anni) il 56% dei maschi e il 44% delle femmine giocano ai videogiochi.

Quindi la maggior parte sono i maschia giocare, anche se le femmine sono poco meno, questi due dati insieme creano il 15,5M di persone (cioè il 35% della popolazione italiana).

La maggior parte di persone gioca 8,7 ore alla settimana, un dato veramente importante.

I videogiocatori su console utilizzano soprattutto videogiochi action, sportivi, di ruolo e di avventura, su PC invece preferiscono gli strategici, d’azione e le avventure.

Nella classifica dei 10 videogiochi più comprati nel 2021 a dominare è soprattutto il calcio, con FIFA 22 a seguire GTA 5, FIFA 21, SPIDERMAN, ANIMAL CROSSING, MINECAFT, ASSASSIN’S CREED,CALL OF DUTY, F1 2021,SUPER MARIO 3D WORLD.

A molti piacciono i giochi d’avventura, di uccisioni, movimento; io ritengo che purtroppo siano tanti i giochi dove si uccide e alle persone piacciono.

D’altronde alcuni studi non hanno nascosto le potenzialità positive dei videogiochi:
le capacità senso-motorie, prendere decisioni rapide in breve tempo o gestire e controllare le emozioni e le sensazioni, tutte capacità che si possono affinare giocando.

D’altronde giocare ai videogiochi può rappresentare un divertente modo per trascorrere una piacevole serata in famiglia, in aggiunta a ciò, scegliere dei giochi sportivi o cosi detti attivi che prevedono dei movimenti fisici, può essere uno stimolo a bruciare calorie in eccesso.

Purtroppo i videogiochi comportano anche aspetti negativi, ad esempio uno studio della Lowa State University ha dimostrato che un utilizzo frequente ed abituale di videogiochi ad alto tasso di violenza rende i bambini più aggressivi e meno empatici (questo se giocano troppo). Ci sono alcuni genitori che lasciano i propri vigli giocare quanto vogliano, ci sono in segreto giocano anche di notte, in questo modo rischiano di diventare dipendenti dal videogioco e costruirsi una realtà virtuale, succede spesso di distaccarsi dalla vita vera e ridurre i rapporti sociali con gli altri, infatti il tempo consigliato al giorno dagli scienziati è di 45-50 minuti.

Lo so che alcuni diranno:”no, i videogiochi fanno malissimo, massimo un quarto d’ora alla settimana” e hanno anche ragione (in un certo senso) perché i danni possono essere anche neurologici: molti casi sono stati attribuiti al all’utilizzo senza limiti dei videogiochi.
Molti esperti sottolineano che i soggetti più a rischio sono i bambini affetti da epilessia fotosensitiva.

Dopo tutto sono arrivato ad una conclusione:
bisogna mettere un limite alle ore passate a giocare ai videogiochi, fissare assieme ai bambini un orario in cui si può giocare è in portante perché anche il piccolo condivida la scelta e quando sta per avvicinarsi la scadenza del tempo stabilito (es. un’ora) è preferibile avvertire il bambino che avrà modo di finire la partita o di abituarsi all’idea che deve abbandonare il gioco.

Quindi via libera ai videogiochi purché vengano usati nel contesto di una giornata ricca di altri svaghi e impegni e purché non siano violenti, ma impegnino cervello e muscoli!

EDIVAD OGIR